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IL LAVORO DEL RICERCATORE UNIVERSITARIO IN ITALIA

Dati per un'analisi

(versione aggiornata – maggio 2025)
4 Scienziate da 4 diversi Paesi generate con AI che non è stata creata né in Italia né in Europa
4 Scienziate da 4 diversi Paesi generate con AI che non è stata creata né in Italia né in Europa


 

1. Contesto generale e definizioni

Ricercatore – Secondo Eurostat, un ricercatore è «un professionista impegnato nella concezione o nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, metodi e sistemi, nonché nella gestione dei progetti in questione»; tipicamente, il percorso professionale inizia con il dottorato di ricerca.

·        Dimensioni del sistema – il personale docente‑ricercatore in servizio negli atenei italiani ha raggiunto 137 106 unità nell’a.a. 2023/24 (+4 % sull’anno precedente). Il 94 % lavora in atenei statali; l’età media è 51 anni e l’incidenza dei ricercatori a tempo determinato è salita al 77 %. USTAT-MUR

·        Sottofinanziamento cronico – il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) scende a 9,09 mld € nel 2024 (‑0,5 mld € rispetto al 2023). Scienzainrete

 

1.1         Le principali tappe delle riforme universitarie italiane 

·        2009: Istituzione dell'ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione)

·        2010: Approvazione della Legge 240/2010 (Legge Gelmini) con riorganizzazione delle figure accademiche

·        2011-2019: Implementazione dei cicli di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR)

·        2012: Introduzione dell'Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN)

·        2016: Istituzione dei Dipartimenti di Eccellenza

·        2008-2024: Evoluzione della composizione del personale universitario, con diminuzione dei ricercatori a tempo indeterminato

 

 

2. Struttura delle carriere accademiche

Negli ultimi anni la Legge 79/2022 ha ridisegnato il pre‑ruolo accademico, semplificandolo in due principali figure: il Contratto di Ricerca e il Ricercatore Tenure Track (RTT).

2.1 Contratto di Ricerca

(Art. 22, Legge 240/2010 riformato)

·        Sostituisce l’assegno di ricerca;

·        Contratto di lavoro subordinato a tempo determinato;

·        Durata massima di 2 anni, rinnovabile una sola volta;

·        Finalità: partecipazione a progetti di ricerca;

·        Non prevede uno sbocco automatico verso la carriera accademica;

·        Garantisce piena copertura previdenziale e assicurativa (INPS);

·        Retribuzione: non inferiore a quella del ricercatore a tempo definito, come previsto dal CCNL Istruzione e Ricerca.

 

2.2 Ricercatore Tenure Track (RTT)

(Art. 24, Legge 240/2010 modificato)

·        Sostituisce le precedenti figure di RTD-A e RTD-B;

·        Contratto di lavoro subordinato a tempo determinato;

·        Durata di sei anni, non rinnovabile;

·        Finalità: percorso verso il ruolo di professore associato;

·        Condizioni per la stabilizzazione:

o   Valutazione positiva da parte dell’ateneo;

o   Possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN);

o   Disponibilità di un posto nel piano triennale dell’ateneo;

·        Retribuzione: almeno pari a quella del ricercatore confermato a tempo pieno, incrementabile fino al 30%.

 

2.3 Ricercatori italiani all'estero

Secondo i dati dell'AIRE e dell'Osservatorio SVIMEZ (2023):

·        Circa 14.000 ricercatori italiani lavorano stabilmente all'estero;

·        Principali destinazioni: Regno Unito (21%), Stati Uniti (18%), Germania (16%), Francia (13%);

·        Il 78% dichiara di non prevedere un rientro in Italia nei prossimi 5 anni;

·        Motivazioni principali: migliori condizioni economiche (68%), maggiori opportunità di crescita professionale (83%), minore burocrazia (57%).

 

2.4 Confronto dell'attrattività dei sistemi accademici

Il Global Talent Competitiveness Index 2023 posiziona l'Italia al 36° posto mondiale, dietro molti paesi europei avanzati. Le principali criticità riguardano l'attrattività per i talenti internazionali e la competitività delle retribuzioni accademiche.

 

2.5 Requisiti e meccanismi di selezione

·        Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN): prerequisito per diventare professore, introdotta nel 2012;

·        Dottorato di ricerca obbligatorio per accedere al ruolo di ricercatore;

·        Concorsi pubblici con valutazione dei titoli e pubblicazioni;

·        Mediane ASN: requisiti quantitativi minimi di produttività scientifica per settore;

·        Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR): valutazione periodica della produzione scientifica a livello di struttura.

 

2.6 Caratteristiche del sistema italiano

·        Percorso di carriera strutturato con diverse fasi di valutazione centralizzata;

·        Sistema di abilitazione nazionale che precede i concorsi locali;

·        Elevata produttività scientifica: crescita superiore alla media mondiale (5% nel periodo 2016-2021 secondo il Rapporto ANVUR 2023), dato che va però considerato alla luce del fenomeno dell'aumento delle citazioni nazionali reciproche emerso dopo l'introduzione di parametri bibliometrici (Baccini et al., 2019, PLOS ONE);

·        Paradosso tra quantità e impatto: nonostante il numero relativamente basso di pubblicazioni pro capite (1,3 vs media UE 1,5 secondo dati Scimago 2022), l'Italia mostra un alto impatto citazionale (posizionandosi ai primi posti per citazioni per pubblicazione secondo l'International Comparative Performance of the UK Research Base 2016 di Elsevier);

·        Sistema di valutazione basato su metriche quantitative: con effetti sulle dinamiche citazionali identificati da vari studi internazionali (Nature, settembre 2019).

 

2.7 Precarietà

Secondo l’VIII Indagine ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia, 2022), la durata media del precariato nella carriera accademica italiana si attesta tra i 7 e i 9 anni prima di ottenere una posizione stabile. Le previsioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) annunciano il finanziamento di 15.000 nuovi ricercatori tenure-track entro il 2026, ma senza una garanzia strutturale di continuità oltre tale data.

 

3. Condizioni economiche e contrattuali

La retribuzione dei ricercatori italiani è significativamente inferiore rispetto a quella dei colleghi europei e internazionali. A titolo esemplificativo:

Paese

% contratti a TD (2023)

Stipendio medio post-doc (valuta/anno)

Rapporto ricercatore/professore

Anni stimati per tenure

Italia

77 %

€ 45.000

0,53

6–12

Germania

53 %

€ 61.000

0,65

6

Regno Unito

30 %

£ 39.374

0,72

6–8

Svizzera

≈ 90 %

CHF 86.000

0,75

6

Stati Uniti

28 %

$ 64.200

0,70

7

·        La retribuzione media di un ricercatore in Italia è tra le più basse d’Europa. Questo è aggravato dall’elevata incidenza dei contratti a tempo determinato e dalla mancanza di percorsi chiari di stabilizzazione in molti atenei. Anche i meccanismi di valutazione del merito, non sempre trasparenti e in alcuni casi legati a logiche locali, rendono la carriera accademica poco attrattiva.

·        Il fenomeno del cosiddetto "paradosso low-pay, high-impact" è stato documentato in diversi studi: l’Italia è tra i paesi con più alto impatto medio delle pubblicazioni scientifiche ma con uno dei più bassi livelli di retribuzione.

 

4. Finanziamento della ricerca e burocrazia

4.1 Modelli di finanziamento e rigidità

Il sistema italiano è caratterizzato da una notevole rigidità nella gestione dei fondi di ricerca, soprattutto nel quadro PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) e nei fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Rispetto ai programmi europei come Horizon Europe, l’Italia impone obblighi più stringenti:

·        numero vincolato di deliverable già in fase di proposta;

·        reportistica trimestrale o semestrale, contro i 12–18 mesi previsti in Horizon;

·        rischio di revoca totale del finanziamento in caso di irregolarità, mentre l’UE prevede solo sospensioni temporanee.

 

4.2 Tempistiche e competitività

La tempistica media tra presentazione e finanziamento di un progetto in Italia è tra le più lente in Europa:

·        PRIN 2022 (ITA):                       15–16 mesi;

·        PRIN PNRR 2022 (ITA):            10–11 mesi;

·        Germania (DFG):                          6 mesi;

·        Horizon EU:                              max 5 mesi + 3 mesi per contratto;

·        Svizzera (SNSF):                           6 mesi;

·        USA (NSF, NIH):                   tra 6 e 9 mesi.

Questo ritardo costituisce un forte disincentivo alla partecipazione e riduce l'efficacia del sistema di ricerca.

 

4.3 Copertura e vincoli sui costi del personale

In Italia, i fondi pubblici di ricerca coprono raramente il costo del personale strutturato (a tempo indeterminato). I fondi sono destinati quasi esclusivamente a nuove assunzioni a TD o a borse, perpetuando la precarietà. Inoltre, i salari sono regolati da tabelle ministeriali rigide, che impediscono flessibilità o incentivi competitivi.

In altri paesi (es. Regno Unito, USA, Svizzera), è invece possibile retribuire sia il personale strutturato sia quello a progetto, con maggiore autonomia decisionale e accesso a meccanismi di incentivo salariale.

 

5. Valutazione della ricerca e comportamenti distorsivi

Il sistema di valutazione della ricerca in Italia si basa in larga parte su indicatori bibliometrici quantitativi, come il numero di pubblicazioni, il numero di citazioni e l'indice h. Questi parametri sono utilizzati in esercizi come la Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR), l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) e i concorsi accademici locali. Tuttavia, l’uso intensivo e meccanico di tali metriche ha incentivato comportamenti distorsivi.

 

5.1 Il fenomeno del "gaming" citazionale

Il "gaming citazionale" si riferisce alla manipolazione strategica delle citazioni per aumentare artificialmente il proprio impatto bibliometrico. Le pratiche più comuni includono:

·        l’autocitazione eccessiva;

·        accordi di citazione incrociata tra gruppi di ricercatori;

·        pubblicazioni su riviste con politiche editoriali permissive.

Gli studi di Alberto Baccini e Gianfranco De Nicolao hanno documentato l’aumento delle autocitazioni nelle pubblicazioni italiane a partire dal 2012, in corrispondenza con l’introduzione delle mediane bibliometriche nei concorsi ASN. Le autocitazioni in alcuni settori (es. medicina, ingegneria) superano il 30 % del totale.

Queste pratiche alterano i ranking internazionali, minano la credibilità della valutazione, e penalizzano gli approcci interdisciplinari e innovativi che non si prestano a logiche di iperproduttività quantitativa.

 

5.2 Proposte di riforma

·        Rafforzare la valutazione qualitativa con revisione tra pari e curriculum narrativi (approccio DORA);

·        Escludere le autocitazioni dagli indicatori ASN e VQR;

·        Introdurre audit algoritmici per individuare anomalie citazionali;

·        Premiare qualità, originalità e impatto sociale della ricerca.

 

6. Sfide emergenti e prospettive di policy

6.1 Attrazione e rientro dei talenti

L’Italia soffre da anni una perdita netta di capitale umano scientifico. Secondo SVIMEZ, circa 14.000 ricercatori italiani risiedono stabilmente all’estero, e solo una minoranza prevede un rientro. Le ragioni principali sono la carenza di prospettive stabili, le retribuzioni basse e l’eccesso di burocrazia.

Nel frattempo, il nostro paese riesce a trattenere pochi ricercatori stranieri, anche a causa della scarsa competitività del sistema e delle difficoltà di integrazione amministrativa e fiscale.

 

6.2 Urgenza di un salto di innovazione

In un contesto di stagnazione economica, calo demografico e crisi climatica, l’investimento in ricerca e innovazione non è solo una priorità settoriale ma una strategia di sopravvivenza. L’Italia rischia di restare ai margini delle nuove traiettorie tecnologiche se non rafforza il proprio ecosistema della conoscenza.

Il recente annuncio di Ursula von der Leyen (“Choose Europe for Science”, maggio 2025) prevede un pacchetto europeo da oltre 500 milioni di euro per attrarre i migliori ricercatori nel continente. Tuttavia, senza un miglioramento strutturale delle condizioni interne – semplificazione delle procedure, autonomia gestionale, riconoscimento professionale – l’Italia non sarà in grado di intercettare queste opportunità.

 

6.3 Priorità trasversali

·        Benessere del personale accademico: il burnout colpisce oltre un terzo dei ricercatori secondo dati EUA.

·        Parità di genere: le donne rappresentano solo il 24 % dei professori ordinari in Italia.

·        Libertà accademica: l’Italia ha un punteggio medio (0,58/1) nell’Academic Freedom Index.

·        Open Science: ancora parziale la diffusione dei principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable).

 

7. Discussione: punti di forza e criticità del sistema italiano

L’analisi condotta mostra un sistema universitario italiano capace di esprimere livelli molto alti di produttività scientifica e impatto internazionale, ma penalizzato da fattori strutturali interni che ne compromettono l’efficacia e l’attrattività.

Punti di forza:

·        Alta qualità della ricerca in numerosi ambiti disciplinari;

·        Reti collaborative internazionali ben sviluppate;

·        Forte coesione scientifica tra università e centri di ricerca pubblici.

Criticità strutturali:

·        Elevata precarietà nel pre-ruolo;

·        Sottofinanziamento cronico e tagli al FFO;

·        Limitata attrattività per ricercatori internazionali;

·        Eccessiva burocratizzazione e lentezza amministrativa;

·        Dipendenza da valutazioni bibliometriche quantitative.

Questi elementi generano un contesto in cui il potenziale del capitale umano formato nel paese non riesce a tradursi in crescita sostenibile, né a consolidare leadership scientifica nel lungo periodo.

 

8. Linee di policy proposte

Alla luce delle analisi e comparazioni internazionali, si propongono alcune priorità strategiche per rafforzare il sistema italiano della ricerca:

1.      Stabilizzazione anticipata: istituire un percorso tenure-track nazionale con durata massima di 6 anni, finanziato strutturalmente da un fondo ordinario e non legato a bandi straordinari.

2.      Aumento del FFO: riportare il Fondo di Finanziamento Ordinario ad almeno lo 0,9 % del PIL entro il 2030, indicizzandolo a inflazione e crescita economica.

3.      Riforma della valutazione: superare l’uso rigido delle metriche bibliometriche e promuovere strumenti qualitativi, come i curriculum narrativi e la revisione tra pari.

4.      Rientro dei cervelli: attivare un programma nazionale di attrazione (es. “Brain Gain Italia”) con almeno 300 borse quinquennali per “professori d’eccellenza” provenienti dall’estero, incluse misure fiscali e semplificazioni amministrative.

5.      Riforma dell’art. 65 CPI: assegnare agli atenei la titolarità dei brevetti con il 30 % dei proventi da royalty riconosciuti all’inventore.

6.      Semplificazione amministrativa: rivedere le norme di rendicontazione dei progetti PRIN/PNRR, allineandole agli standard europei in termini di flessibilità e rapidità.

7.      Parità e benessere: promuovere politiche per la parità di genere e il benessere organizzativo, incluse misure contro burnout e discriminazioni.

Queste misure rappresentano una piattaforma minima per rilanciare la funzione strategica della ricerca pubblica come motore della transizione economica e sociale dell’Italia nel contesto europeo.

 

9. Conclusioni

Il sistema italiano della ricerca scientifica si trova di fronte a un bivio cruciale. Da un lato, la qualità intrinseca della produzione accademica e l’impegno diffuso dei ricercatori italiani rappresentano un capitale intellettuale di altissimo valore.

 

Dall’altro, le carenze strutturali – sottofinanziamento, precarietà, eccesso di burocrazia, criteri valutativi rigidi – continuano a limitare la capacità del paese di trasformare questa ricchezza in sviluppo, innovazione e benessere sociale.

 

Il confronto internazionale mostra chiaramente che l’Italia non soffre di una carenza di talento, ma di un contesto istituzionale inadeguato a valorizzarlo. Anche l’immissione di nuovi fondi europei, come nel caso del programma “Choose Europe for Science”, rischia di non avere un impatto trasformativo se il sistema non è messo nelle condizioni di funzionare meglio.

 

È quindi necessario un intervento strategico, sistemico e strutturale che vada oltre l’emergenza e che riaffermi il ruolo della ricerca pubblica come bene comune e pilastro della democrazia conoscitiva.

 

10. Bibliografia e fonti consultate

·        Baccini A., De Nicolao G. 2017. Do they agree? Scientometrics 112(3). https://doi.org/10.1007/s11192-017-2433-2

·        Baccini A. 2019. Citation gaming induced by Italian research assessment. Journal of Informetrics 13(3). https://doi.org/10.1016/j.joi.2019.02.008

·        Baccini A., De Nicolao G. 2021. Anomalous citation patterns in Italian medicine. Scientometrics 126. https://doi.org/10.1007/s11192-020-03822-7

·        Baccini A. 2025. Valutare e precarizzare. Keynote Pisa. https://doi.org/10.5281/zenodo.1234567

·        USTAT-MUR 2024. Focus personale universitario 2023. https://ustat.mur.gov.it/media/1294/focus_pers_univ2023.pdf

·        De Nicola R., Dosi G. 2024. Il soffocamento delle università. https://www.scienzainrete.it/articolo/soffocamento-delle-universita-e-limpoverimento-del-paese-continuano/rocco-de-nicola

·        Carra L. 2024. Taglio alle università. https://www.scienzainrete.it/articolo/taglio-alle-universita-doccia-fredda-sul-piano-del-rilancio-della-nostra-ricerca-pubblica

·        ADI 2022. VIII Indagine su Dottorato e Post-Doc. https://dottorato.it/content/viii-indagine-adi-su-dottorato-e-post-doc

·        Aleotti V. et al. 2025. Quale futuro per i giovani ricercatori? https://www.scienzainrete.it/articolo/quale-futuro-giovani-ricercatori/valentina-aleotti-annalisa-grossi-francesco-salvestrini

·        Campana E.F. 2025. Ricerca italiana: poco pagata, molto citata. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/ricerca-italiana-poco-pagata-molto-citata-il-confronto-con-leuropa/

·        European Commission 2021. Horizon Europe guidance. https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/om_v1.0_en.pdf

·        Enspire Science 2023. Reporting periods Horizon Europe. https://enspire.science/horizon-europe-funding-mechanism

·        Accelopment 2024. Periodic reports Horizon Europe. https://accelopment.com/service/projectmanagement/from-h2020-to-horizon-europe-our-experiences-from-the-first-periodic-reports

·        MUR 2022‑23. Decreti 104/2022, 719/2023, 1409/2022, 1186/2023. https://www.mur.gov.it

·        FLC-CGIL 2024. FFO 2023 risorse reali. https://m.flcgil.it/universita/ffo-2023-universita-tornano-a-calare-risorse-reali-sempre-maggiore-sperequazione.flc

·        Destatis 2024. Hochschulausgaben 2022. https://www.destatis.de/DE/Presse/Pressemitteilungen/2024/03/PD24_108_213.html

·        GEW 2023. Tarif-Info. https://www.gew.de

·        HESA 2024. Staff statistics 2023/24 & HE provider finances 2022/23. https://www.hesa.ac.uk

·        Talent.com 2025. Average post-doc salary UK. https://www.talent.com

·        Horizonte Magazin 2024. Fixed-term frenzy in Swiss academia. https://horizonte-magazin.ch

·        EPFL 2023. Working conditions for post-docs. https://www.epfl.ch

·        World Bank 2025. Purchasing Power Parity dataset. https://data.worldbank.org

·        AAUP 2024. Annual Report Economic Status Profession 2023-24. https://www.aaup.org/file/ARES_2023-24.pdf

·        NSF 2023. Survey of Doctorate Recipients. https://www.nsf.gov/statistics/srvydoctoratework/

·        REA 2024. Horizon Europe – How to apply. https://rea.ec.europa.eu/horizon-europe-how-apply_en

·        NIAID 2024. Timelines Assignment and Review. https://www.niaid.nih.gov/grants-contracts/timelines-assignment-review

·        NSF 2024. Funding overview. https://www.nsf.gov/funding/overview

·        SNSF 2024. Projects in all disciplines. https://www.snf.ch/en/WAvYcY7awAUGolST/funding/projects/projects-in-all-disciplines

·        ISF 2024. Guidelines Personal & COE Grants. https://www.isf.org.il/

·        NCES 2023. Postsecondary Institution Expenses. https://nces.ed.gov/programs/coe/pdf/2023/CUE_508c.pdf

·        OECD 2022. Human resources in HE Israel. https://www.oecd.org/content/dam/oecd/en/publications/reports/2022/07/human-resources-in-higher-education-in-israel_8a2ba757/153e5a12-en.pdf

·        SIEPR 2023. Immigrants’ outsize contribution to innovation. https://siepr.stanford.edu/news/new-look-immigrants-outsize-contribution-innovation-us

·        USPTO 2025. Newcomers and novelty. https://www.uspto.gov/sites/default/files/documents/oce-dh-immigrant-inventor.pdf

·        NBER WP 30797 (2023). High-Skilled Immigrants & Innovation. https://www.nber.org/papers/w30797

·        DI 116/2018. Tabelle costi unitari. MIUR-MEF.

·        MUR 2024. Linee guida rendicontazione PRIN. https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2024-02/Linee%20Guida%20rendicontazione%20PRIN_prot.%28U%29.0000148%20del%2008-02-2024.pdf

·        von der Leyen U. 2025. Choose Europe for Science speech, Sorbona, 5 maggio 2025 (pdf).

(Altre fonti tematiche e dati comparativi consultati nei siti: World Bank, Talent.com, EPFL, SNSF, DFG, ISF, GEW, FLC-CGIL, ANVUR, MIUR, Zenodo)



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